Con l’avvento del “Triage Regione Lombardia” (2022), in attuazione delle “Linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero” presentate dal Ministero della Salute nell’agosto 2019, si apre alla possibilità di investire nella valorizzazione dei tempi improduttivi che rivestono non solo un

 potenziale rischio di sovraffollamento, ma anche un dispendio di risorse.

La trasformazione dell’attesa dopo il triage da “attesa alla visita medica” a “tempo al trattamento”, introduce partendo dai PDTA la progettazione al loro interno di Protocolli di Presa in Cura Infermieristica (PPCI) ed ostetrica (PPCO) che, partendo da processi già oggi condivisi, rimodula il flusso delle attività nel rispetto delle singole professionalità, all’interno di un percorso a sicurezza aumentata per il paziente.

Il ruolo dell’infermiere di flusso è quello di indirizzare e sostenere i flussi dei pazienti prendendo in cura con i PPCI direttamente i pazienti che beneficerebbero di un percorso condiviso e snello di trattamento (compresi i fragili); un cambiamento organizzativo che raggiunge la sua maturità accompagnandoli dall’attesa/trattamento (tipica dei primi step di cambiamento) fino alla dimissione/ricovero nel Pronto Soccorso, seguendoli e accelerandoli in tutto il flusso, lavorando in team con tutti i professionisti coinvolti nel processo di assistenza e cura della persona.